Rosceto di Todi, 1863 – Roma, 1950

Enrico
Quattrini

Nato il 20 dicembre 1863 da una famiglia di umili origini, dopo aver appreso i fondamenti del disegno presso l’Istituto Artigianelli Crispolti di Todi con il pittore Alessandro Zucchetti, nel 1880 s’iscrive all’Accademia di Belle Arti di Perugia dove studia per tre anni sotto la guida dello scultore emiliano Guglielmo Ciani. Presto, tuttavia, l’ambiente perugino risulta stretto per l’ambizioso Quattrini, che ventunenne si trasferisce a Roma dove frequenta lo studio di Ettore Ferrari e collabora con l’architetto Gaetano Koch alle decorazioni di Palazzo Piombino, legandosi d’amicizia con i pittori Giovanni Capranesi e Domenico De Angelis, di cui sposa la sorella.

Nel 1899 vince il concorso per la realizzazione di alcune sculture destinate al Palazzo di Giustizia a Roma, progettato dall’architetto perugino Guglielmo Calderini. È l’occasione che lo impone sulla ribalta romana come brillante interprete di quell’eclettismo di matrice accademica tanto in voga nell’Italia postunitaria. Questa prima importante affermazione coincide con prestigiose commissioni anche per il Brasile (Manaus e Belém) – ottenute grazie alla mediazione del pittore De Angelis – e con la partecipazione all’Esposizione Universale di Saint Louis negli USA (1904), esperienze che accrescono la sua fama ben oltre i confini nazionali. Contemporaneamente non mancano incarichi privati per effigi e memorie funebri al cimitero monumentale del Verano a Roma, mentre il legame con Calderini gli assicura il coinvolgimento nel progetto di ristrutturazione e decorazione della facciata del duomo di Arezzo – inaugurata nel 1914 – per la quale esegue il gruppo scultoreo nella lunetta del portale centrale. In questi anni di intensa attività, Quattrini è a più riprese impegnato anche in Umbria, aggiudicandosi nel 1907 il concorso per il monumento a Pietro Vannucci a Perugia, inaugurato dopo molte vicissitudini solo nel 1923.